lunedì 10 febbraio 2014

AUTORI ESORDIENTI: LE NOIOSAGGINI DI CERTI VIDEO DOVE MANCA LA PASSIONE...

Come se non bastasse tutto il mio relativo calvario dantesco, oggi mi sono girate le palle per un altro motivo: l'aver scoperto su youtube un video che se non demoralizza la maggior parte dei lettori che si avvicinano al mondo di noi esordienti, perlomeno ci ha fatto far la figura dei noiosi alla maggior parte di noi.

Non dico che nel presentare una pubblicazione ci si debba comportare come una ballerina al carnevale di Rio de Janeiro, con tanto di tanga, reggiseno luccicante e il bel ventaglio di piume sulla schiena e ballare al ritmo dell'oba oba, ma porca miseria, nemmeno presentarsi con un video artigianale, con lo stesso identico tono dell'impresario di pompe funebri e una voce che farebbe venire il sonno anche ad un insonne cronico!

Eddai, raga, un po' di vita! In fondo state parlando di un libro in cui credete e che vi appassiona, che vi ha preso ore e ore di lavoro e in cui avete versato ogni singola goccia del vostro sangue, mica del parente o del cugino morto di infarto o di un'altra morte violenta (e al quale state facendo l'orazione).

Ora, certo, parlare del proprio libro, di una creatura, non è la cosa più facile del mondo, anzi, soprattutto per chi è ancora all'inizio, è forse una delle imprese più impossibili in cui ci si possa imbattere e davanti alla quale persino un duro come Tom Cruise avrebbe qualche tentennamento.

Ma che siate dei vulcani o che siate dei timidoni, prima di pubblicare dei video osceni e in cui, dopo appena X secondi, fate venire la voglia di spegnerlo (ed io l'ho spento dopo 5 secondi), ricordatevi, anzi, ripetete come un mantra la seguente parola: PASSIONE.

La passione è una forza inarrestabile, che ci anima, ci spinge a fare delle cose insensate, ma ci rende vivi.
La passione è una fiamma, un fuoco che brucia dall'interno verso l'esterno, che può anche spaventare o renderci dei folli agli occhi degli altri...ma proprio questo sentimento, questo fuoco, può scatenare anche l'interesse generale, persino delle opinioni controverse, far parlare le persone.
La passione è quel qualcosa che dà gusto, sostanza, sapore, sale, non solo a tutto quello che scrivete, ma a tutto quello che dite.

Questo per quanto riguarda il primo punto nella creazione di un video che possa catturare l'interesse e non suscitare noia in chi vi ascolta. Il secondo, ma non meno importante, è un'altra parola: COSTANZA.

Ovvero, prima di pubblicare qualsiasi cosa su youtube e renderla pubblica, stilate un progetto, aiutatevi da un amico o da un'amica per le riprese, poi controllate insieme il video. Quando lo guardate, cosa vi trasmette? Curiosità? Noia? Indifferenza?

SIATE I GIUDICI IMPLACABILI DI VOI STESSI. ESIGETE LA PERFEZIONE, ANZI, PRETENDETELA, PERCHÈ QUELLO CHE PROVERETE NEL MOMENTO IN CUI VI VEDRETE SULLO SCHERMO, QUASI SICURAMENTE LO PROVERANNO QUELLI CHE LO VEDRANNO.

Solo così il vostro lavoro su video avrà successo e potrete dire di avere raggiunto uno degli obiettivi primari della promozione di voi/noi stessi e del nostro/vostro libro: appassionare ed incuriosire chi ci sta guardando e ci sta ascoltando.


IMMIGRAZIONE DI MASSA: QUANDO È LA SVIZZERA A DARE UNA SONORA PEDATA NEL SEDERE (E UNA GRANDE LEZIONE DI VITA) ALL'UNIONE EUROPEA

Già ieri alla chiusura del voto si erano scatenati i rotocalchi, e stamattina non sono stati da meno: la piccola Svizzera, con un risultato del 50,3% di favorevoli (identico a quello del 92) all'iniziativa contro la libera circolazione delle persone, ha dato uno schiaffone sonoro all'Unione Europea e a quegli imprenditori e politici che, con la scusa della stessa, hanno sfruttato e si sono arricchiti sulla pelle delle persone, trattandole come cose, oggetti, e non come esseri umani.

Il Ticino poi, che qualche simpaticone come Ambrosetti ha definito "retrogrado" (fammi un favore va, prendi la tua tromba e vai a farti la fila davanti al primo urc che trovi, così capirai il perché di questo voto...), ha registrato un numero di favorevoli molto più alto che nel resto del territorio elvetico.

Un chiaro segnale che ora i nostri politici dovranno tenere conto, ed anche di molto: il popolo ticinese è stufo. 
È stufo di sentirsi dire che per un lavoro non ha esperienza, ce ne ha troppa, è poco qualificato, troppo qualificato, che deve iscriversi alla disoccupazione, poi all'assistenza, e intanto al suo posto vengono assunti dei lavoratori frontalieri, che puntualmente vengono sfruttati dai datori di lavoro e pagati con stipendi con i quali in Svizzera non riusciresti a vivere nemmeno a tirare la cinghia fino all'estremo.

Ecco, ora la minoranza, quella minoranza che è sempre stata sottovalutata, ha fatto la differenza. E il caro Didier Burkhalter adesso, come pure Sommaruga e compagnia bella, dovranno discutere di una modifica costituzionale voluta dal popolo e contro la quale si sono schierati apertamente per il NO.

Già, peccato che ieri non solo i ticinesi, ma anche gli svizzero tedeschi, hanno buttato in faccia a loro e all'Europa un chiaro SÌ. E ora, invece di star lì a blaterare sulla necessità di accordi di qua e di là, sarebbe ora che prima degli interessi delle persone che arrivano, vengano tutelati quelli dei ticinesi e degli svizzeri, difendendoli da un sistema che punta ad una produzione e ad arricchimento massiccio di (poche) tasche con stipendi ridotti all'osso e uno sfruttamento vergognoso delle persone!

BRAVI SVIZZERI, MA SOPRATTUTTO, BRAVI TICINESI!


sabato 1 febbraio 2014

ANTICIPAZIONE DEL BOOKTRAILER DEL NUOVO ROMANZO

Ieri notte su youtube ho pubblicato una piccola anticipazione del booktrailer ufficiale del nuovo romanzo, "Innamorata di un cantante", che verrà pubblicato con ogni probabilità tra giugno e dicembre 2014.
Potete trovarlo a questo link Anticipazione del booktrailer del nuovo romanzo

La musica che fa da sottofondo ad alcuni luoghi e personaggi che appaiono nel romanzo, e che si trovano in questo primo assaggio, è "Angel" degli Aerosmith, che dopo i Gotthard saranno il nuovo gruppo conduttore di questo nuovo capitolo dedicato ai BlackShark...e tra l'altro, guarda caso, quest'anno torneranno in Italia con un concerto alla fiera Milano Rho, che si terrà il 25 giugno (e anch'io sarò presente, anche perché gli Aerosmith fanno parte dei dieci gruppi che devo vedere assolutamente).

Nel frattempo e in attesa del secondo libro, ma primo in ordine cronologico della serie, mi sto portando avanti anche con l'editing del terzo romanzo, che tra tutti è il mio preferito: dopo il bassista e il cantante, FINALMENTE sulla scena entrerà niente di meno che il mio tipo di musicista preferito, ovvero il chitarrista!
Per il momento non vi svelo ancora nulla in questo senso, anche perché in fondo dev'essere ancora visto e approvato dalla mia "chimera editoris" (ovvero da Matteo, il mio editore super rockettaro e super stressatissimo a causa di tutto il materiale che continuo a sbolognargli...mi sa che prima o poi dovrò fare un discorsetto alla mia Musa sulla necessità di diminuire sensibilmente il ritmo...), se non che a differenza degli altri, ad eccezione di un paio di "esterni", sarà ambientato quasi totalmente...nell'attico della rockstar!
Una scelta molto insolita, soprattutto per me, dato che in linea di massima ho la tendenza a far viaggiare e a far muovere in più luoghi i miei personaggi. Ma volevo cambiare, sperimentare, e quindi...vedremo più avanti cosa salterà fuori!

sabato 25 gennaio 2014

PARTECIPAZIONE AL BUK DI MODENA 2014

Sabato 22 febbraio, alle 15.00, sarò nella sala B del Buk di Modena insieme alle colleghe Nicoletta Stecconi (Ragnatele invisibili) e Laura Caputo (Il castello di san Michele) per una presentazione tutta in rosa!
Io sarò ovviamente sul posto con "Nelle mani della ribelle", ma ovviamente, e visto che di lì ad una settimana sarò anche a Varsavia, darò anche qualche anticipazione molto succolenta sulla prossima avventura polacca.
Non mancate!


lunedì 13 gennaio 2014

INIZIATIVE POPOLARI ECCESSIVE? E MENO MALE CHE IL POPOLO DECIDE!

Esattamente due giorni fa mi è capitato di leggere su Ticinonline un articolo che mi ha letteralmente mandato il sangue alla testa. Martin Ladtolt, presidente del Partito Borghese Democratico (PBD) non ha potuto fare a meno di chiedersi, giustificando il tutto come una provocazione, se a livello attuale non si facciano troppe iniziative popolari e solo per dar visibilità ai partiti.

Secondo il suo parere, queste iniziative, lanciate sia da destra sia da sinistra, compromettono la tranquillità del paese (mah, sicuro piuttosto che non sia quella del portafoglio?), oltre che minacciare l'economia che genera il gettito necessario di denaro per mandarlo avanti.

MA STIAMO SCHERZANDO?

La posizione del presidente in materia delle iniziative la trovo alquanto discutibile e fuori posto.
Da quello che ricordo, una delle caratteristiche della Svizzera si basa sul fatto che non è un sovrano, o un gruppo oligarchico, a decidere, ma IL POPOLO.

Tengo inoltre a sottolineare che prima che un'iniziativa passi attraverso la trafila e vada in fine tra le mani delle persone aventi il diritto di voto, passano una media tra i due e i tre anni.
Esempio concreto? L'iniziativa contro l'immigrazione di massa, che mira a reintrodurre i contingenti (per chi non lo sapesse, sarebbe un tetto massimo messo per gli stranieri) e un minimo di controllo in un mercato di lavoro (quello ticinese) ormai allo sbaraglio più totale, è passata infatti sul banco nel 2011, per poi essere messa al voto il 9 febbraio 2014.
Logico che poi nella busta di votazione arrivano fino a tre, se non addirittura quattro o cinque, oggetti su cui il popolo sovrano è chiamato ad esprimersi.

Inoltre pare che nel 2013 siano state proposte meno iniziative popolari rispetto agli altri anni.

Considerando non da ultimo l'andazzo che c'è ultimamente nel nostro cantone, visto non tanto come un collaboratore, ma come un baliaggio e una terra di conquista, ben vengano le iniziative popolari volte a migliorare la qualità di vita che, e non tutti hanno le fette di prosciutto sugli occhi, si è abbassata notevolmente nell'arco degli anni a causa di imprenditori spregiudicati, spesso impegnati anche in politica, che approfittando della libera circolazione hanno iniziato col assumere manodopera sottopagata, con stipendi corrisposti in euro e molto al di sotto del minimo salariale, causando dumping e una guerra tra i ticinesi, che si vedono aperte solo le strade della disoccupazione e dell'assistenza, con conseguenti costi sociali non da poco per il nostro cantone, e dall'altra dei lavoratori disperati che pur di guadagnarsi qualcosa, non esitano a farsi chilometri su chilometri e a sottostare a condizioni a dir poco spaventose.

Un altro motivo, per non dire un motivo chiaro, per mettere un SÌ sulla propria scheda di voto il 9 febbraio: far sì che il popolo mandi un segnale chiaro a questi imprenditori, a cui queste iniziative stanno dando molto fastidio, e con il solo intento di guadagnare a più non posso sulla pelle delle persone più deboli!

IL POPOLO È SOVRANO E IL POPOLO DECIDE, LIBERAMENTE, IL FUTURO SUO E DELLE GENERAZIONI SUCCESSIVE, NON POCHI ELETTI!

http://www.tio.ch/News/Svizzera/773101/Sono-necessarie-tutte-queste-iniziative/Mobile

martedì 7 gennaio 2014

SCRIVERE E LA SOTTILE ARTE DELLA "GAVETTA"

Ormai si sa, chi più chi meno, attori famosi, avvocati di grido, musicisti di talento e conosciuti in tutto il globo, scrittori che ci fanno sbavare, hanno iniziato da qualcosa che molti nel loro subconscio sembrano aver dimenticato: la gavetta.

Ma cos'è la gavetta in sostanza? Dal dizionario dei modi di dire del Corriere, trovato girovagando per la rete, mi sono imbattuta nella seguente definizione: "fare gavetta vuol dire entrare in un'attività con mansioni umili, ad un livello basso, salendo piano piano a tutte le fasi della carriera prevista".

Scrittevolmente parlando, soprattutto per quanto riguarda noi esordienti un pochino più "anzianotti", significa: essersi fatti un mazzo grosso così per farci conoscere e far conoscere insieme la nostra opera e quello che facciamo, e questo senza chiedere aiuto a nessuno (o al limite, un consiglio che ha scatenato l'illuminazione e una nostra successiva decisione).

Ecco perché, dopo l'ennesima domanda da parte di un esordiente (alquanto sprovveduto, oserei anche dire) che mi ha chiesto come fare a diventare uno scrittore conosciuto, e senza il minimo sforzo, ho deciso di scrivere questo articolo.

Innanzitutto, e questo rispondendo anche a qualche "invidioso di troppo" che pensa che mi sia fatta solo sulla base del mio nome, se al giorno d'oggi sono sempre in giro a far presentazioni (al punto che qualcuna ho dovuto persino rifiutarla, soprattutto perché ho anche un'università da portare avanti e da concludere), se sono uscita anche dai confini ticinesi e italiani per addentrarmi in quelli polacchi, se ci sono in cantiere un paio di progettini mica male e mi ritrovo con il secondo romanzo in fase di pubblicazione, è essenzialmente per i seguenti fattori:

1) Un sacco di sacrifici

2) Un sacco di lavoro

3) Un sacco di investimenti personali, anche economici, soprattutto per quanto riguarda le prime presentazioni

4) Un sacco di porte sbattute in faccia

5) Un sacco di rifiuti e di rospi ingoiati

6) Un sacco di sforzi

7) Un sacco di operazioni da PR che normalmente, questo nel caso di autori davvero grossi, fanno solo gli agenti letterari

8) Una discreta capacità di cogliere al volo le opportunità e di buttarsi nelle stesse anche a peso morto

9) Un pizzico di fortuna sfacciata

Tutte cose che ho fatto io in prima persona, e senza andare a chiedere allo scrittore di turno, più anziano, come ha fatto ad arrivare dove si trova. Ognuno, e questo penso che lo sappia anche un alieno proveniente da Marte, costruisce da sé il suo percorso, ed io stessa ho imparato sulla mia pellaccia che, ad eccezione di qualche consiglio che potrebbe essere utile per indirizzarci al meglio, siamo noi i padroni del nostro percorso artistico e non gli altri. Ma quello stesso percorso, alla fine del quale si trova la cosa che bramiamo più di ogni bene materiale esistente sul Pianeta, come tutte le strade che si rispettino, è irto di ostacoli e disseminato di buche.

Cosa fare a quel punto allora? Beh, le vie da percorrere sono essenzialmente due: o credi davvero nel tuo sogno e quindi ti butti a testa bassa per affrontare sia gli ostacoli sia le buche, sopportando tutto quello che ne può scaturire, anche i fallimenti e le delusioni, oppure rinunci già in principio...ma facendo così, rinunci anche al tuo sogno e, ed è anche probabile, alle occasioni che si potrebbero incontrare lungo il cammino.
Palle non ce ne sono, come neppure scorciatoie. Anche perché, noi possiamo farci raccontare dal collega più vecchio, o meglio ancora, dallo scrittore o dall'artista famoso com'è arrivato alla cima, ma se non ci azzardiamo noi per primi, anche facendo qualche passo falso o incassando qualche calcio ben assestato nei dentini, difficilmente raggiungeremo l'obiettivo e il nostro sogno. 
La stessa Rowling in fondo, prima di diventare quella bestia sacra che conosciamo ed emulata da tutti gli esordienti (un po' come Tolkien), ha ricevuto non so quante porte sbattute in faccia e rifiuti anche da case editrici importanti, prima che una piccola CE decidesse di fare il grande salto e di pubblicare il primo dei sette libri di Harry Potter. Il resto ormai lo conosciamo perché è già storia.

Morale della favola: purtroppo, per quante domande si facciano, dagli altri artisti possiamo ricavare al limite dei consigli utili e che possano anche indirizzarci, ma il percorso dobbiamo costruircelo NOI.
È sempre stato così, la gavetta è sempre esistita, fin dai tempi di Adamo ed Eva, e sempre così sarà e sempre la gavetta esisterà, anche quando vorremmo evitarcelo/a perché siamo troppo pigri o troviamo più comodo cercare di rubare qualche pizzico di "fama e di fortuna" ad un altro (o ad un'altra) piuttosto che costruirci la nostra da zero e "sporcarci le mani" com'è giusto che sia. 

Paperon de Paperoni insegna: per arrivare ad avere il nostro deposito piene di monete d'oro e di bei dollaroni, dobbiamo insozzarci le mani nel fango del Klondike, indi...far gavetta a più non posso e ricevere a nostra volta un bel po' di porte in faccia!



sabato 28 dicembre 2013

BASTA STARE ZITTI...QUANDO IL CORAGGIO PUÒ FARE DAVVERO LA DIFFERENZA!

In genere i gruppi su facebook ho iniziato ad evitarli come la peste bubbonica, anche perché poi mi ritrovo sempre la mail piena di notifiche e di aggiornamenti che puntualmente finiscono nella posta eliminata, ma stamattina ho avuto una piacevole sorpresa: quella di essere stata aggiunta ad un gruppo, fondato da ragazzi e ragazze più giovani di me, in cui ci sono davvero persone, anzi, TICINESI  di tutte le età, con un solo grido e che è anche il nome del gruppo: BASTA STARE ZITTI, È UN NOSTRO DIRITTO AVERE UN LAVORO!

Il gruppo, che si dichiara apolitico e apartitico, nasce dal coraggio e dall'iniziativa di due ragazzi, Alex Conrad e Marco Chiffi, che il 27 dicembre si sono presentati anche sulla piazza Dante per un volantinaggio teso a sensibilizzare la popolazione su un problema serio, che i nostri politici e i capoccia delle aziende ticinesi conoscono bene, ma nei quali ci sguazzano a meraviglia, anche grazie al silenzio di molti residenti:
IL LICENZIAMENTO DELLA MANODOPERA DOMICILIATA E RESIDENTE A FAVORE DI ASSUNZIONI INDISCRIMINATE DI FRONTALIERI, SOTTOPAGATI, E CON I SOLITI QUATTRO O CINQUE CHE CI GUADAGNANO!!!!

La descrizione del gruppo parla da sé ed è molto chiara:

 il gruppo nasce con lo scopo di dare voce a chi è disoccupato, a chi è in assistenza, a chi vede i propri parenti (o genitori, o la sorella, o il fratello, etc) a casa, a chi si è stufato di vedere 65mila frontalieri entrare ogni giorno, il bar pieno di residenti e/o cittadini svizzeri a far nulla ma che hanno voglia di lavorare. Per chi sta per finire gli studi o un apprendistato e non sa se troverà un posto di lavoro! Non stiamo chiedendo altro che lavorare! Non vogliamo rubare niente a nessuno!
Pretendiamo che ci venga dato quello che ci spetta di diritto! Basta continuare ad accettare questa situazione! Non c'è più limite, il popolo ticinese è stufo di vedersi licenziare e rifiutare candidature per poi dare il posto ai frontalieri! È arrivato il momento di fare un cambiamento perché questo cambiamento arrivi! Basta subire e stare zitti, dimostriamo a questo Stato che il popolo ne ha piene le palle! È arrivato il momento di agire e non soltanto parlarne al bar!
Diamo finalmente dei volti a queste voci che ormai si sentono ovunque!

E DATECI CIÒ CHE CI SPETTA DI DIRITTO!

Nessuno colpevolizza i frontalieri, tutti noi al loro posto lo faremmo, noi diamo la colpa a chi li assume e a chi su in governo, sicuro del suo posto di lavoro, non dice una A per difendere i diritti dei loro cittadini!

"Basta stare zitti, è un nostro diritto avere un lavoro!" è nato meno di un mese fa su facebook, ma già i giornali, tra i quali Teleticino e Tio, hanno puntato le telecamere e le loro penne sul gruppo perché quello che fa questo gruppo non è importante, ma non lo dovevano fare i nostri vecchi e i nostri politici tempo fa: NON ABBASSARE LA TESTA MA SEMMAI ALZARLA E INIZIARE A FAR SENTIRE LA PROPRIA VOCE!

 BRAVI RAGAZZE E RAGAZZI, CONTINUATE/CONTINUIAMO COSÌ! FACCIAMOCI SENTIRE E METTIAMOCI LA FACCIA PER DIRE "BASTA STARE ZITTI, ANCHE NOI ABBIAMO DIRITTO AD UN LAVORO!"