mercoledì 16 ottobre 2013

Quando disorganizzazione fa rima con mancanza di professionalità

Innanzitutto mi permetto una breve premessa, e questo per rispondere alle lamentele delle persone (fans arrabbiati?) che si sono fatte sentire con l'organizzatore della manifestazione di cui andrò a parlare, senza peraltro avere il coraggio, né tanto meno le palle, di mandare invece un messaggio privato alla sottoscritta. E dire che non era neppure tanto difficile trovarmi, in fondo mi sono anche preoccupata di firmare le due recensioni per i giornali online per cui scrivo, e non avendo la privacy così “stretta”, era sufficiente fare una piccola ricerchina in facebook e zac, sarei saltata fuori subito visto che io sono la prima della trafila di tante “Francesca Orelli”. Ma no, più facile lagnarsi con l'organizzatore e andare a scassare i maroni ad una pagina che non centra nulla, “colpevole” solo di aver pubblicato un report come per gli altri concerti, anziché mandarmi un messaggio, al quale avrei risposto senza peli sulla lingua, elecando tutte le ragioni per cui ho deciso di favorire un gruppo e stroncarne invece un altro, o almeno il parere che riguarda la mia persona, dato che alla redazione delle recensioni hanno partecipato ben quattro tra reporter, persone che fanno già il critico musicale da anni o che stanno facendo un corso universitario specifico per diventarlo, e giornalisti (che pur se partecipanti a piccoli testate, rimangono tali).

Ragazzi (anche se dovrei chiamarvi “bambini e bambine” vista la vostra età), prima di tutto, e questo per dissimulare qualunque giudizio da parte vostra, a parte due gruppi che avevo già visto all'openair di Palagnedra e a Palco ai Giovani, io non conoscevo nessuna delle bands presenti al Rock'n'Bonsai, di conseguenza nell'espressione dei miei giudizi non sono stata guidata né da antipatie/simpatie, né da altri motivi soggettivi che avrebbero potuto portare la mia penna a favorire un gruppo piuttosto che un altro.
Per gli stessi mi sono esclusivamente avvalsa delle impressioni ricevute nel momento in cui i gruppi sono saliti sul palco ad esibirsi.
Secondariamente, io sono tre (anzi, forse anche quattro) anni che scrivo recensioni e articoli di critica musicale e letteraria, sia per la pagina che gestisco insieme ad altre tre persone e dedicata al mondo dei Gotthard, sia per altri blog, giornali e magazine online a cui collaboro attivamente.
Quindi insomma, a differenza vostra, e questo senza contare il fatto che da un anno e mezzo circa sto anche facendo un percorso di laurea proprio per diventare un critico professionista, gli strumenti basilari per poter esprimere in modo oggettivo un giudizio, e scrivere una recensione, li possiedo a piene mani, anche perché comunque l'esperienza alle spalle, seppur ancora minima, ce l'ho!

Sottolineo inoltre ancora una volta, anche se chi più chi meno, lo abbiamo già fatto fin troppo e a troppe riprese io e le altre colleghe presenti alla serata.
Alla sera dei concerti non c'ero solo io, ma ben quattro ragazze, che insieme a me, hanno scritto, preso nota, elaborato, le proprie recensioni, dopodiché, non appena abbiamo avuto un momento di calma, ce le siamo inviate tra di noi per riscontrare qual'erano i punti comuni che comparivano a più riprese e quali invece erano dei giudizi singoli talmente irrilevanti da poter essere lasciati stare in tutta tranquillità. L'insieme dei punti comuni raccolti ha portato quindi ad un giudizio oggettivo condiviso da tutte in merito ai gruppi, fatto senza tenere conto delle vittorie ad altri concorsi, né di chi aveva già vinto o perso.
Così lavora qualunque critico, sia musicale sia letterario (basta che chiedete lumi ad uno qualsiasi che fa questo mestiere e vi dirà la stessa cosa), e così abbiamo fatto noi.
In ultimis: come in tutte le situazioni che si rispettino, il giudizio di un gruppo di critici o di reporter può anche non coincidere con quello della giuria, ma non per questo vuol dire che sono nel torto o che stanno sbagliando. Anche perché poi, che uno vinca, che uno perda, poi è sempre il pubblico fuori, e che non conosce nessuna delle bands, a farsi il proprio giudizio in materia, non solo leggendo le recensioni, ma anche andando a spulciare i video delle bands stesse.
Detto questo, chiuso il primo punto, e per quel che mi riguarda non ci tornerò più su a discuterne.

Parlando invece dell'organizzazione del Rock'n'Bonsai: ora, già nei mesi precedenti ci sono state alcune “cosine” che mi hanno fatto abbastanza riflettere, come quella volta in cui mi sono ritrovata letteralmente “scaricata” sulle spalle le responsabilità che doveva essere degli organizzatori, come trovare la security, cosa molto importante anche per un evento di piccole dimensioni (e non liquidare la cosa con frasi “tanto non serve”, come ho avuto modo di sentire anche sul posto, e dalla bocca di uno degli organizzatori per di più), ma quando mi sono presentata sul posto, era chiaro che c'erano altre cose che potevano essere fatte meglio, se l'organizzazione avesse dimostrato un po' più di professionalità nel creare l'evento, e altre che non mi sono andate proprio giù.
Innanzitutto mi ha stupito molto la mancanza di cartelloni (ma mica c'era uno sponsor che si occupava di farli?), per poi ritrovarmi, solo quando mi sono avvicinata, un manifestino seminascosto sulla bacheca, e sul dietro per giunta. Okay, forse i cartelloni sono troppo costosi per l'evento, ma era così difficile organizzare due poster, grandi abbastanza da ricoprire la bacheca, da mettere davanti sul dietro? Seconda cosa: passi il catering organizzato in una qualche maniera (pizze e caffè, proposti per di più a prezzi indecenti, al punto che molti degli intervenuti sono dovuti andare fuori a mangiare), passi la sicurezza cercata in ultimis via facebook (deprimente), ma cacchio, non il fatto che il fanclub ufficiale della band, una volta arrivato, non trovi nemmeno dei tavoli pronti messi lì! Santo cielo, e dire che creare una bancarella minima non è nemmeno l'impresa più impossibile della Terra, è sufficiente aprire due tavoli, ricoprirli con una tovaglia di plastica, organizzare due panchine e il gioco è fatto! Io sono cinque anni che lo faccio per un'openair, e i primi quattro anni ero sempre da sola a farlo, ma è sempre andato tutto molto bene.
Ma la cosa che mi ha fatta bollire più di tutte (di rabbia) è stata questa: la madrina dell'evento la si ingaggia proprio per fare la madrina, quindi fare apparenza, accogliere i visitatori, rappresentare gli sponsor all'evento, non per sobbarcare poi sulle sue spalle tutto il lavoro dell'organizzazione perché gli organizzatori non si trovano!

Tornando al discorso delle recensioni però, è qui che si è manifestata in tutta la sua potenza non solo l'evidente disorganizzazione, ma anche la mancanza di professionalità. Mancanza di professionalità nel non saper accettare che alla manifestazione, oltre ai fans, c'erano anche dei reporter e dei critici esterni che hanno scritto un giudizio che differiva di netto da quello della giuria.
E poi, sempre parlando della giuria: da quando in qua è onnipotente e tutti i pareri devono conformarsi con quello espresso dalla stessa? Non si può semplicemente rispettare tutte le opinioni, senza star lì a rimenarla, a ravanarla in tutte le maniere (e a rompere le palle a dei giornalisti e dei critici che possono sì dare una mano ad una manifestazione, se è valida, ma anche affondarla se proprio vedono che non è stata organizzata con la dovuta serietà come in questo caso)? Anche perché poi sarà il pubblico, IL PUBBLICO, quello che deciderà se un artista è valido o meno, se è stata la giuria ad aver ragione o invece il gruppo di critici e reporter presente alla manifestazione...e da quello che ho potuto subodorare nei giorni successivi, il giudizio mio e delle mie colleghe di recensioni e di report, fatto in modo oggettivo e sulla base di quello che è stato visto sul palco, dalla presenza scenica ai testi proposti, dal rapporto con il pubblico fino all'ambientazione, è stato condiviso ed approvato appienamente non da poche persone, che non conoscevano i gruppi e che a seguito delle recensioni sono andate su youtube per appurare quanto c'era di vero nelle stesse e farsi il PROPRIO GIUDIZIO in materia. E santa madre di Dio, se noi eravamo su nelle file alte, e abbiamo guardato giù e a parte un gruppetto nel mezzo, nessuno del pubblico ha battuto le mani davanti all'esibizione del gruppo che abbiamo stroncato tutte e quattro, anche se ognuna per motivi differenti, non è perché ce l'avevamo con il gruppo, ma perché è stato quello che abbiamo effettivamente visto!
Mancanza di professionalità inoltre nel non rispettare non solo che si esprima un giudizio differente, ma anche nel voler mettere a tutti i costi zizzania tra le persone...non per dire, ma se una discussione avviene in privato, la stessa deve rimanere in privato, non essere “fotografata” tramite screen shot per creare discussioni o possibili litigi tra due persone, solo perché una si è lasciata scappare una cosa e l'altra l'ha interpretata male. Bastava rispondere “no, non è così, è cosà” e si chiudeva lì il discorso, punto e stop!
Mancanza di professionalità nel non saper organizzare la manifestazione “nei dettagli”: da un incontro successivo con due giurati, cosa sono venuta a sapere infatti? Che la presentatrice non sapeva che cavolo dire, che un Gotthard, presente sul posto per vedere un'altra band, è stato ingaggiato all'ultimissimo momento per la premiazione, e che anzi, quasi è stato poi “defenestrato” in una qualche maniera solo perché l'organizzatore ha deciso di fare in tutt'altro modo (grazie a Dio che il Gotthard aveva sul posto un amico molto intelligente, al contrario dell'organizzatore cardine che era un idiota con tanto di patente, che lo ha disuaso dal comportarsi così perché sennò una delle più celebri rockstars svizzere lo mandava, giustamente, come cantava Sordi “a quel paeseee...sapessi quanta gente che c'è sta...”), che la giuria è stata formata solo all'ultimo momento, che NON ERA PRONTA e non aveva nemmeno i criteri per esprimere i giudizi (decisi sul momento anche quelli), che i giudizi stessi sono stati messi su dei fogli a quadretti e non su una modulistica apposita (come in ogni concorso che si rispetti)...EEEHHH, MA STIAMO SCHERZANDOOOO????
Da ultimo, ma non meno importante, mancanza di professionalità nel non saper capire che il giudizio espresso da un critico musicale nei confronti della band si dista di molto, anzi, addirittura di chilometri, da quello dell'operato dei giudici.
Un critico, o in questo caso un gruppo di critici e di reporter, può anche non essere d'accordo per nulla con il parere della giuria, ma non per questo deve esprimersi in modo negativo anche sull'esecuzione di una rockband solo perché ne fanno parte alcuni giudici. A noi interessa la musica e quello che vediamo sul palco, non che le persone facciano parte di questo e di quell'altro!
Come giuria per noi potranno essere incompetenti, drogati, stanchi o peggio (in fondo da noi ci si aspetta anche questo per fare un po' di “audience”. Basta che guardiate “Tale e quale show” al venerdì sera, dove questa nota è molto più evidente che negli altri programmi televisivi. Quante volte Claudio Lippi, nel formulare i suoi giudizi, viene attaccato a più riprese dal pubblico, dai critici e dai giornalisti presenti in studio, che non sono d'accordo?), ma nel momento in cui salgono sul palco e si esibiscono, per noi sono musicisti, è se un musicista è bravo, meritevole ed esegue un pezzo talmente bene da far piangere metà sala ed emozionare l'altra metà, noi lo scriviamo esaltandone le capacità, in quanto il nostro mestiere (o la nostra passione) prevede non solo che si esprimano dei pareri il più vicini possibili alla realtà dei fatti, ma anche, se ci sono le capacità, e il TALENTO, nell'artista, nel musicista, nello scrittore esordiente, nel pittore, nello scultore, ecc ecc, di dirlo senza timore.
Mancanza di professionalità nel non sapersi presentare, a livello estetico, bene e come si conviene ad una manifestazione che si arroga il diritto di presentare l'operato di un'associazione no profit, di serietà, di rispetto per tutte quelle persone che sono venute a rendere omaggio ad una personalità straordinaria come Steve Lee. Non dico vestirsi come un damerino per la prima della Scala, per carità, ma nemmeno presentarsi con un “gamargo” da vecchio (“paltò” nel dialetto della mia valle di Muggio) e la barba di sei se non di sette giorni.
Personalmente, se non me l'avesse detto una delle signorine presenti alla cassa, nemmeno io avrei riconosciuto il Calà in quel “clochard” che ad un certo punto si è avvicinato...e devo dire che già a vederlo conciato in quel modo, non è che l'impressione sia stata delle migliori.
Anzi, adesso sto iniziando davvero a domandarmi, come hanno già insinuato diverse persone nei giorni successivi alla pubblicazione delle recensioni (molti dei quali musicisti già conosciuti e che sono stati presenti all'evento nei due giorni) se anziché per Steve Lee, la manifestazione non sia stata organizzata piuttosto perché l'organizzatore voleva vedere a tutti i costi i venti bonsai del cantante, mentre del resto non gliene importava assolutamente nulla...


E su questo chiudo, augurandomi che in futuro, quando scriverò recensioni da sola o con altre persone, non succeda la stessa cosa che è successa con il Rock'n'Bonsai e la sua organizzazione, anche perché non solo mostra la mancanza evidente di rispetto per i giudizi che non si conformano con quello della giuria ufficiale, ma anche la mancanza di professionalità nell'affrontare quello che un evento di tale portata può portare prima, sul posto, ma anche in seguito! E santo cielo, per favore, ma veramente per favore, invece di farvi entrare le cose da un orecchio e farvele uscire dall'altro (vero Calà?), l'anno prossimo, ammesso che decidiate di ripetere l'evento, cercate di organizzarlo un po' meglio, con tutti i crismi del caso ed anche di essere più presenti come organizzatori! 

2 commenti:

  1. Ragazza senza peli sulla lingua, perché non accetti i commenti agli altri post? ;)

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    1. Facile, perché io generalmente non rispondo a chi non ha LE PALLE (e qui parlo anche per le donne e le ragazze) per mettere il proprio nome e cognome REALI e non anonimi o fake in facebook. Cos'è, hai più paura di una denuncia da parte mia nel caso utilizzassi il tuo nome e cognome, oppure in fondo non credi nemmeno in quello che scrivi ma lo fai apposta perché 1) o sei invidiosa 2) o sei una persona di poco conto 3) o ti piace mettere in cattiva luce chi si fa, e si è fatto, un mazzo così per realizzare un suo sogno e alla fine ci è riuscito/a?

      Con simpatia, anche perché in fondo sei così piacevolmente codarda e ignorante sui temi trattati negli articoli (tutti vissuti in prima persona o raccolti sulla base di testimonianze reali. Per il Rock'n'Bonsai ad esempio ho avuto la testimonianza diretta di ben due giurati, per non parlare anche del fatto che io ero anche nell'organizzazione) da farmi una gran tenerezza ;)

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